SINI
La storia delle Tenute Pedra Niedda
Pedra Niedda significa pietra nera, e il riferimento è all’ossidiana, pietra vulcanica a struttura vitrea figlia della solidificazione rapida della lava. Attualmente in fase di startup, nel progetto finale i terreni vulcanici su cui sorgeranno i vigneti delle Tenute Pedra Niedda sono ricchi di ossidiana, e si presentano scuri. Terreni ricchi di potassio, fosforo e magnesio, elementi essenziali per la produzione di grandi vini. Situati ai piedi del Monte Arci, si distingueranno in due vitigni: cannonau e semidano.
Le Tenute Pedra Niedda sono giovani, alla loro prima vinificazione, ma l’esperienza del titolare garantisce prodotti nati già ricchi di qualità. Una gestione prettamente biologica, senza utilizzo di concimi chimici, diserbanti e prodotti di sintesi, rappresentano una viticoltura votata al rispetto del territorio. Rispetto del territorio che è palese anche nella scelta dei vitigni: sono infatti due vitigni storici della Sardegna.
I vini delle Tenute Pedra Niedda
Il risultato del rispetto del territorio è riscontrabile in due vini armoniosi e eleganti, che nascono in vigna prima ancora che in cantina. I ritocchi e l’aggiunta di additivi è ridotta al minimo, lo stretto necessario. Il cannonau (Basca, IGT Terra dei Nuraghi rosso) è prodotto in purezza ed è il vino dei nostri avi. Nasce senza compromessi per esaltare in pieno la nobiltà di questo vitigno. Un cannonau che si presenta elegante e armonico, dai profumi decisi e dalla spiccata freschezza.
Il secondo vino delle Tenute Pedra Niedda (Tittìa, IGT Terra dei Nuraghi bianco) è un semidano, anch’esso prodotto in purezza. Il semidano è il predecessore del vermentino, un vino di qualità superiore, abbandonato in passato per le basse rese e le difficoltà nella coltivazione. Si presenta elegante e delicato, con accentuati caratteri di freschezza e sapidità.