CANTINA ARGIOLAS- PERDERA Monica 75cl

9,50

Monica di Sardegna D.O.C.

Perdera è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata – Monica di Sardegna, ottenuto da uve Monica, Carignano e Bovale Sardo.
Vino di colore rubino intenso con sottofondo tipico del Monica, dal profumo Vinoso, intenso e caratteristico. Al palato si presenta rotondo, con sottogusto finale tendente quasi alla dolcezza gustativa tipica del Monica ad alberello. Si abbina perfettamente con paste tradizionali al sugo, minestre di pesce saporite, trance di tonno alla brace, agnello in umido, pecorino media stagionatura. Si consiglia di servire alla temperatura di 16-18 °C. in calici di media grandezza.

SCHEDA TECNICA PERDERA
Classificazione Monica di Sardegna D.O.C.
Uve Monica – Carignano – Bovale sardo.
Provenienza Tenute in agro di Guamaggiore, Selegas, 200 metri sul livello del mare.
Suolo Struttura calcareo-argillosa, pendenza dolce, esposizione soleggiata e ventilata, piovosità 550 mm/anno circa.
Clima Mediterraneo, inverni miti, precipitazioni limitate, estati molto calde e ventilate.
Vendemmia Manuale, prime ore del mattino.
Vinificazione Fermentazione a temperatura controllata di 27-28 °C per 8-10 giorni con estrazione moderata delle sostanze fenoliche. Evoluzione in vasche di cemento e per breve periodo in piccoli fusti di rovere francese.
Colore Rubino intenso con sottofondo tipico del Monica.
Profumo Vinoso, intenso, caratteristico.
Gusto Rotondo, sottogusto finale tendente quasi alla dolcezza gustativa tipica del Monica ad alberello.
Conservazione Ambiente temperatura 18 °C, umidità 75%, luce controllata, bottiglia orizzontale.
Accostamenti al cibo Paste tradizionali al sugo, minestre di pesce saporite, trance di tonno alla brace, agnello in umido, pecorino media stagionatura.
Servizio Calice di media grandezza, temperatura 16-18 °C.
Formato 0,75 L.

SERDIANA

Cinque fattorie, quasi 250 ettari, per una vocazione tramandata dalla civiltà nuragica. Una fattoria insiste nel territorio di Serdiana, vicino alla cantina Argiolas, non distante dalla chiesa romanica di Santa Maria di Sibiola che, eretta nella prima metà del XII secolo dai Vittorini, divenne grazie ai Benedettini un prosperoso centro agricolo.

Tre fattorie sono ubicate in Trexenta, nell’antico granaio di Roma – oggi un susseguirsi di frutteti e oliveti, filari di viti e campi di cereali – dove i vigneti di Selegas, Siurgus Donigala e Guamaggiore formano un magico triangolo con al centro Senorbì ed il suo museo etnografico, dove diversi reperti attestano un’antica vocazione di cultura agricola. Votato alla vite, il territorio che ospita la quinta fattoria acquistata nel 2002 nella patria del Carignano, il Sulcis, il cui nome deriva all’antica Solci, Sulky.

Fiorente colonia fondata nel VII secolo avanti Cristo dai Fenici, era il più ricco fra i tanti porti dell’Isola. Ma la storia del vino, in Sardegna, precede l’arrivo dei navigatori provenienti dal Libano e racconta di un patrimonio arrivato attraverso un centinaio di vitigni autoctoni. Il segno distintivo di un territorio è testimoniato dai vinaccioli di cannonau trovati nel Nuraghe Arrubiu di Orroli, che attesterebbero la preesistenza dei vitigni sardi rispetto alle colonizzazioni.
Sospesa tra nuragici e fenici, la storia del vino in Sardegna sfoglia un capitolo importante nella geografia dei vigneti Argiolas: Sisini, Bingiargia, Sa Tanca, Piscina Trigus, Turriga, Pranu Sturru, Costa Bancodi, Perda Campus. Nomi di una combinazione felice di marne arenarie, calcari marnosi, roccia e argilla con il caldo sole, la brezza di mare, il frequente vento.

Peso 1.3 kg
Dimensioni 9 × 9 × 33 cm

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